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QUADRERIA

Il nucleo più cospicuo della Quadreria degli Incurabili è costituito da dipinti che un tempo decoravano le cappelle laterali della chiesa di Santa Maria del Popolo e sono ascrivibili ai maggiori artisti attivi a Napoli tra Cinquecento e Settecento, da Marco Pino a Carlo Sellitto a Francesco De Mura a Francesco Solimena.

La chiesa infatti, rimaneggiata nel Seicento ed ancora nel Settecento, era stata edificata nella prima metà del XVI secolo e dedicata inizialmente ai Santi Filippo e Giacomo, perchè iniziata, secondo la tradizione, il 3 maggio, giorno del loro onomastico.
Testimone di questa prima titolazione è il dipinto raffigurante La Madonna con i Santi Filippo e Giacomo, eseguito probabilmente nei suoi ultimi anni di attività (1540 ca.) da Marco Cardisco e, originariamente collocato sulla parete di fondo del presbiterio della chiesa, prima di essere spostato nel quinto altare di destra della navata per lasciare il posto, nel 1779, alla Madonna del Popolo di Francesco De Mura descritta lì da Aspreno Galante ed esposta nelle sale della Quadreria.

Alla prima fase di edificazione della chiesa risale pure l’altro prestigioso dipinto, un tempo collocato sul cancelletto di accesso all’unica cappella gentilizia di S. Maria del Popolo, la cappella Montalto, ed oggi visibile sulla sovrapporta della controspezieria, ossia la Pietà di Giuliano Bugiardini, databile agli anni trenta e molto probabilmente pervenuta agli Incurabili attraverso il lascito della duchessa di Termoli, compagna di Maria Longo nell’impresa della fondazione dell’ospedale e ricordata dalle guide storiche della città di Napoli per aver commissionata a Giovanni da Nola, nel 1531, i due monumenti funebri del marito Bartolomeo e del figlio Ferdinando, ai lati dell’altare maggiore della Chiesa.

Tra le opere cinquecentesche della collezione dell’ASL NA1 Centro spiccano il Crocifisso, firmato e datato da Marco Pino nel 1577 e sormontato dalla cimasa col Cristo Risorto e il Torchio Mistico, di cui non conosciamo l’esatta provenienza.
All’inizio del Seicento furono apportate alla chiesa importanti trasformazioni ed a questi anni risalgono la Madonna di Loreto documentata a Giovan Angelo d’Amato, il Miracolo di San Nicola di Giuseppe Indelli, (1677).

Di provenienza non incurabilina sono il S. Giovanni di Dio dipinto da F. Solimena per l’ospedale di Santa Maria della Pace, l’Immacolata Concezione di Girolamo Imparato, un tempo al Gesù e Maria.