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SCIENZA E CARITÀ
Nell’opera di San Giuseppe Moscati
6 - 26 marzo 2020
La mostra, eventi e convegni per sottolineare l’etica e
l’umanizzazione nella cura secondo l’esempio del
Professor Giuseppe Moscati. In un tempo, come quello
attuale, scandito dalle tecnologie e dalle leggi
dell’economia nel welfare, appare prezioso recuperare
l’etica antica nel rapporto medico-paziente e la funzione
sociale della medicina.
La mostra è realizzata dal Museo delle Arti Sanitarie, ove
esiste una sezione dedicata al Santo medico degli
Incurabili.
Il Professor Giuseppe Moscati, allievo del Professore
Antonio Cardarelli, fu studente benemerito, assistente,
aiuto e poi primario dell’Ospedale degli Incurabili,
nonché Direttore della cattedra di Chimica Fisiologica
prima e di Anatomia Patologica poi. Il suo reparto, la
terza medicina uomini, fu utilizzata per accogliere i feriti
della Grande Guerra. Il Professor Moscati fu studioso
insigne del diabete, della coagulazione del sangue e
della tubercolosi. Sono pochi i campi dello scibile della
ricerca medica che non lo videro protagonista. Seppe
coniugare al massimo grado le doti di ricercatore e
clinico insieme alla carità e alla fede cristiana.
L'impegno del Museo è quello di raccontare, oltre la sua
vita da cristiano, il valore dell'etica professionale medica.
Attraverso strumenti, ricette ed articoli scientifici
dell’epoca, si dimostra l’enorme valore professionale del
ricercatore e del clinico e, soprattutto, il suo rapporto
speciale con l’uomo sofferente. Sapeva esser accanto ai timori, a...
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ANTONIO CARDARELLI:
Lo scienziato e l’uomo tra positivismo e medicina
11 Gennaio – 11 Febbraio 2020
La mostra racconta il tempo del Positivismo e la Scuola
Medica a Napoli che ebbe come figura di caposcuola
indiscusso Antonio Cardarelli. Foto, stampe, libri
documentano la lunga esistenza del maestro tra impegni
professionali e politici, avendo sempre come faro i valori
etici.
Sono stati evidenziati i suoi studi sulla dieta lattea, sulla tiriotossicosi,
sulle malformazioni cardiache, sulla auscultazione
dei rumori toracici: il suo "occhio clinico” derivava da una
attenta analisi dei sintomi.
La lezione agli studenti iniaziava col racconto dei suoi
clamorosi errori, eliminando così la distanza tra docente e
discente, e incoraggiando il dialogo con chi aveva una
minore esperienza della clinica. Tra l’Ospedale degli
Incurabili, le Cliniche di Sant'Aniello a Caponapoli e la sua
casa-studio di Via Costantinopoli è stata realizzata una
“passeggiata dei clinici”, che spesso si muovevano, seguiti
nelle viuzze di Caponapoli con al seguito uno stuolo di
studenti.
Accanto all'ingresso del suo studio, è conservata una panca
in marmo dove si sedevano i poveri che chiedevano un suo
consulto, senza avere denaro da offrire.
Fotografie di famiglia, prime edizioni dei suoi libri,
documenti, ricette costituiscono il nucleo della mostra
dedicata ad Antonio Cardarelli che, per il suo valore
scientifico ed etico meritò di essere eletto come primo presidente dell'Ordine dei Medici napoletani.
Il tenero legame con la famiglia e il sostegno del natio borgo di Civitanova del...
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SCIENZA CARITÀ ARTE NEGLI ANTICHI OSPEDALI D’ITALIA
1 - 27 Giugno 2019 (prorogata fino al 28 Luglio 2019)
La mostra ‘Scienza Carità Arte negli antichi Ospedali
d’Italia’ è stata realizzata dal Museo delle Arti Sanitarie di
Napoli, in collaborazione con la Soprintendenza
Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, il
Corpo Volontario Militare della Croce Rossa Italiana e
con il contributo della Regione Basilicata e
dell’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani.
Un percorso espositivo che vuole diffondere, a partire dal
Meridione d’Italia, la storia della gloriosa tradizione
ospedaliera peninsulare che attraverso l’esperienza nella
cura delle malattie e la formazione medica ha
rappresentato uno dei pilastri della cultura sanitaria
europea.
Il percorso espositivo si articola in 3 sezioni principali,
all’interno delle quali si sviluppa un filo narrativo che
ripercorre la storia dell’assistenza sanitaria ospedaliera:
Storia degli Antichi Ospedali d’Italia, Storia della Sanità
Militare secondo la ricostruzione dell’assistenza sui
luoghi del conflitto, svolta dal Corpo Militare Volontario
della C.R.I., Storia del Farmaco.
Grandi pannelli esplicativi didascalie cartonate, e circa
800 elementi tra cui stampe originali, testi e strumenti
medico-chirurgici antichi, riproduzioni fotografiche,
ricostruzioni di ambienti ospedalieri, oggetti e manufatti
rievocano la grande storia ospedaliera italiana. Il
racconto si avvale tra l’altro, di elementi esplicativi
particolarissimi: una collezione di pastori “malati”,
realizzati da artigiani napoletani secondo i...
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…ADDA PASSÀ ‘A NUTTATA
Negli incurabili la vera storia della penicillina
15 Giugno – 14 Luglio 2019
La citazione da “Napoli Milionaria”
scritta da Eduardo De Filippo in
poche settimane, nel 1945, la
difficoltà del protagonista di
reperire al mercato nero l’unico
farmaco che può salvare la vita
della figlia più piccola, gravemente
malata, rimanda ad una storia
della cultura medica napoletana
che, pur rappresentando un
primato scientifico, è sconosciuta
ai più: la scoperta della penicillina.
Il rimedio terapeutico destinato a
rivoluzionare la pratica medica era
stato scoperto casualmente da
Fleming nel 1928, ma la
produzione farmaceutica era
iniziata negli Stati Uniti nel 1939, e
la sperimentazione era avvenuta durante il conflitto mondiale. In Italia furono le truppe alleate angloamericane
ad introdurlo per la prima volta. Eppure proprio a Napoli, 35 anni prima, nel 1895, Vincenzo Tiberio
aveva pubblicato nella rivista “Annali d’igiene sperimentale” i risultati della sua ricerca “Sugli estratti di alcune
muffe”. Grazie alle osservazioni sperimentali compiute nel pozzo della casa dei suoi zii ad Arzano, dove
viveva da studente di medicina, aveva scoperto che le muffe presenti nel pozzo proteggevano tutti i membri
della sua famiglia dalle affezioni gastro-intestinali. Quando il pozzo veniva pulito le stesse persone si
ammalavano. Grazie alle successive ricerche di laboratorio Tiberio completò l’intero ciclo sperimentale di
osservazione, verifica dell’ipotesi e preparazione della sostanza antibiotica, raggiungendo il traguardo che
nemmeno Fleming raggi...
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Domenico Cirillo gli Incurabili e la rivoluzione del 1799
20 Gennaio - 12 Aprile 2019
Non si tratta di conservare il passato ma di mantenere le sue promesse
T. Adorno
Il 1799 nel meridione d'Italia non è stato un anno
qualunque. A Napoli vi fu una rivoluzione che non fu
rivoluzione e una repubblica che non fu giacobina, un
popolo che fu lazzarone, un re che se ne scappa. Insomma
quell'anno tutto si svolse sotto un "cielo capovolto". Pochi
ebbero coscienza di ciò che avveniva e pochi fecero
mentre molti subirono, chi prima chi dopo. Il celebre
medico Cirillo fu tra quei pochi, ed era un uomo di
sessant'anni, benvoluto a corte e senza problemi
economici o di carriera. Scelse di perseguire le idee della
libertà, giunte insieme alle baionette francesi, e per questo
ci rimise la testa. "Sotto il dispotismo fui medico. Sotto la
repubblica rappresentante del popolo. Davanti a te sono
un eroe". Queste le sue parole pronunciate durante
l'interrogatorio innanzi all’arrogante giudice della Giunta di
Stato. Insieme a lui fu decapitata tutta l'intellighenzia
napoletana e meridionale. L’Ospedale degli Incurabili fu
preso d’assalto dai saccheggi dei lazzari durante le fasi
della rivoluzione e della controrivoluzione, perché fu centro
di aggregazione e confronto dei medici riformisti. Gli archivi
dei Bianchi della Giustizia, che avevano sede nello stesso
ospedale, serbano il ricordo delle ultime ore di vita dei
Martiri del ’99.
In occasione del 220 anniversario della Repubblica
Napoletana, nel suggestivo scenario della Farmacia degli
Incurabili, dov...
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LA GRANDE GUERRA Nelle corsie degli incurabili
15 Settembre 2018 – 15 Dicembre 2018
La mostra storica è realizzata nell'ambito delle iniziative volte a
commemorare il centenario della I Guerra Mondiale e a mettere
in risalto il ruolo che ebbero l’assistenza e il soccorso sanitario.
L’esposizione è allestita nel Museo delle Arti Sanitarie e di Storia
della Medicina di Napoli, già sede della Sezione ‘Ferdinando
Palasciano’ sulla storia della Sanità Militare. È costituita da
oggetti, documenti e foto del tempo, unitamente a ricostruzioni
di ambienti dell’assistenza sanitaria.
Lo scopo è raccontare la Grande Guerra “a casa”, nelle corsie
degli ospedali che raccolsero i feriti dal fronte, e per ricordare
non soltanto l’eroismo di chi era in prima linea ma anche, e
soprattutto, quello di chi la guerra la affrontò “a casa”. A
cominciare dai medici e paramedici che si presero cura
dell’enorme numero di militari feriti che furono trasferiti e
ospedalizzati a Napoli sotto le insegne della Croce rossa
italiana. E con loro il dottor Giuseppe Moscati, che in qualità di
direttore generale del Reparto medico militare – allestito proprio
nell’ospedale “Incurabili” - si occuperà personalmente di ben
2.524 soldati, come attestano i registri del nosocomio, salvando
la vita a molti di essi.
Ma la manifestazione vuole essere anche un omaggio alle
vittime e ai feriti del primo bombardamento aereo subito da
Napoli, vi è esposta, infatti, la scheggia di una delle bombe che
furono sganciate sulla città da uno Zeppelin della Marina imperiale tedesca nella notte...
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MIRABILIA ET SECRETA
24 Maggio - 26 Luglio 2018
In un Convegno su Alchimia e Medicina, con particolare
riferimento alla Napoli della seconda metà del
Cinquecento e degli inizi del Seicento ed a Giambattista
della Porta, non poteva mancare una mostra
bibliografica che presentasse agli intervenuti buona
parte delle opere del nostro eclettico scienziato e desse
un piccolo saggio di opere alchemiche e di medicina.
La mostra è stata allestita con esemplari provenienti
dalla raccolta del magistrato Beniamino Russo e
dell’architetto Pierpaolo De Gennaro.
Di Giambattista della Porta si trova, innanzitutto, in
mostra la prima edizione della sua Magia Naturale, dal
titolo “Magiae Naturalis sive de miraculis rerum
naturalium libri IIII”, stampata a Napoli da Mattia Cancer
nel 1558, nella quale l’autore si proponeva di dimostrare
la validità della magia come strumento di conoscenza
delle cause dei fenomeni naturali.
Della Magia Naturale sono presenti in mostra anche
l’edizione latina, sempre in quattro libri, stampata ad
Anversa nel 1562 dal tipografo Ioannes Steelsius, quella
in italiano, in venti libri, che vide la luce in Napoli nel 1611
presso i tipografi Giovanni Giacomo Carlino e Costantino
Vitale, ed una copia dell’edizione sempre in venti libri
curata dal tipografo Antonio Bulifon che la stampò in
Napoli nel 1677 all’insegna della Sirena e vi inserì, con
autonomo frontespizio, la Chirofisionomia che è
presentata anche in altro esemplare che costituisce un
prodotto editoriale autonomo, di formato dive...
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ANESTESIA… Una storia senza fine
27 ottobre - 31 dicembre 2016
La mostra prende spunto dalle prime
anestesie con etere e cloroformio,
sperimentate nell’Ospedale degli
Incurabili dall’equipe di chirurgia del
Prof. Ferdinando Palasciano a metà
Ottocento. L’anestesia profonda
consentì di realizzare interventi di
litotomia perineale bilaterale e tante altre
tecniche chirurgiche, vanto della
tradizione ospedaliera.
In mostra sono esposti, siringhe
d’epoca, cannule di tracheotomia,
maschere di Ombredanne, di Esmarch,
di Schimmelbusch, che insieme a
stampe e libri raccontano la storia senza
fine dell’anestesia.
La mostra è realizzata nell’ambito del
Settantesimo congresso Nazionale
SIIARTI....
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QUELLA “VIRGOLA” CHE CAMBIÒ NAPOLI
L'epidemia di colera ed il Risanamento delle architetture a Napoli
15 Maggio - 15 Luglio 2015
Ad una "virgola" rassomiglia il vibrione del colera, che fu
responsabile a più riprese di epidemie in Napoli.
Particolarmente drammatica fu quella del 1884, che in pochi
mesi provocò 20.000 vittime, tanto da costringere il sindaco,
Nicola Amore, a precettare tutti gli omnibus della città per
trasportare le salme al cimitero.
Le acque ristagnanti ed infette dei pozzi inquinati dalle
antiche fogne indussero alla demolizione di quartieri e fondaci
fatiscenti, che presentavano condizioni abitative ed igieniche
miserevoli. "Bisogna sventrare Napoli", sentenziò Depretis,
parafrasando l'espressione "Il ventre di Napoli" della
giornalista Matilde Serao, autrice di una serie di articoli che
divennero un libro di denuncia sociale.
Di lì a poco, non senza polemiche sulla corruzione nella
ricostruzione, iniziò la demolizione di antichi fondaci, vicoli e
luoghi angusti, ove aveva più infierito il morbo.
La mostra parte dalla conoscenza della batteriologia del
tempo, solo nell'anno successivo,1885, Robert Koch isolò il
vibrione del colera, e vengono mostrate lastre che
fotografano i batteri dell'epidemia.
Non si conosceva il meccanismo di azione del germe e la
causa delle morti che solo più tardi, nel 1910, il Maragliano
mise in relazione alla disidratazione grave.
Terapie fantasiose, spesso inutili, se non pericolose sono
riportate in oltre 90 libri sul colera, stampe ed editti sanitari,
così come quarante, lazzaretti, cordoni sanitari sono ben
illustrate dall’es...
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LA SANITÀ AL TEMPO DEI BORBONE
11 Aprile 2014 – 13 Luglio 2014
Due secoli di storia della medicina al tempo dei
Borbone: un affascinante percorso che si snoda
attraverso antichi ospedali e suggestivi lazzaretti,
alchemiche spezierie, tragiche epidemie, cimiteri
storici, campagne di vaccinazione e innumerevoli
testimonianze, a cominciare da quelle relative alla
sanità militare. Un viaggio a tema per scoprire le
vicende, spesso misconosciute, della Scuola Medica
Napoletana e della ramificata e complessa rete
assistenziale nel Regno, passando per i principali
malanni che afflissero la dinastia, i grandi nomi della
medicina e della chirurgia e tutte le altre eccellenze
sanitarie del Meridione.
Nelle sale museali si possono dunque ammirare
attrezzature di vario tipo, stampe, documenti, strumenti
d’epoca, farmacie portatili, busti di illustri medici del
tempo, disegni anatomici, libri rari, cassette e sedie
chirurgiche, maschere per anestesia, set
d’amputazione e molto altro.
Infine, non mancano i riferimenti alla Scuola medica
salernitana, all’esperienza casertana di San Leucio (per
il versante assistenziale), ai primi manicomi, alla “Real
Casa dell’Annunziata”, ai principali ospedali della città,
così come si ricorderanno i grandi maestri della scienza medica partenopea – in primis Cirillo e Cotugno –
che proprio negli Incurabili mostrarono il loro valore guadagnandosi la stima dei colleghi di tutta Europa....
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GARIBALDI FU FERITO
17 Dicembre 2001 – 8 Gennaio 2012
Furono innanzitutto gli articoli apparsi
su quotidiani e periodici, accompagnati
da numerose immagini, a trasformare
le gesta di Garibaldi in un’epopea
leggendaria e a farne un mito vivente.
Giornalisti, fotografi ed artisti fissarono
la sua figura e le sue gesta
nell’immaginario collettivo facendone il
primo eroe mediatico della storia.
La mostra tratta del cosiddetto “giallo
dell’Aspromonte”, ovvero il mistero che
avvolge il ferimento di Garibaldi che, a
differenza di quanto si è sempre
ritenuto, fu probabilmente provocato da
quello che oggi si definisce “fuoco
amico”.
Le indagini effettuate dallo staff medico-scientifico del Museo partenopeo di Storia della Medicina
documentano questa verità scomoda e nascosta. Partendo dalle perplessità di alcuni luminari del tempo e
dalle incongruenze che le avevano suscitate, è stata avviata una ricognizione sullo stivale che indossava
l’eroe al momento del ferimento, sul peso e sulla traiettoria del proiettile, sull’esame dei luoghi e dei documenti
che testimoniano i fatti. Si è giunti alla conclusione che il Generale fu colpito da qualcuno che gli era molto
vicino, a pochi passi, dunque uno dei suoi volontari e non certamente un bersagliere; sull’episodio lo stesso
Garibaldi restò sempre molto vago.
I fatti dell’Aspromonte rimangano uno dei primi misteri irrisolti dello Stato italiano, anche se contribuirono non
poco a risolvere dopo la Questione Romana....
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CORPO & COPRO:
Viaggio nell’ultimo tratto dell’intestino
Autunno 2004
Il gioco delle parole serve per trasmettere il legame tra
l’intestino e la deiezione fecale: un viaggio tra grosso
intestino e il prodotto escrementizio, tra psicanalisi,
fisiologia della peristalsi, ritmi della defecazione e la vita
dell’uomo.
Dalle feci fossili all’impiego medicamentoso degli
escrementi, dalla capacità diagnostica del materiale
enterico si passa alla endoscopia e alla chirurgia
avanzata del colon nella cura del cancro: la mostra è
solo un pretesto che serve per la prevenzione del
carcinoma colorettale.
L'evento realizzato a Città della Scienza, per volontà
dell'associazione “Il Faro d’Ippocrate” nell’autunno del
2004, prima dell’apertura del Museo negli Incurabili. Il
suo percorso è caratterizzato da un colon gigante lungo
22 metri, con un diametro di oltre 2 metri; i visitatori
venivano incoraggiati a passare attraverso il lume
intestinale, tra polipi, ulcere, diverticoli e il killer cancro.
Strumenti medici antichi, stampe, vecchie comode,
padelle arricchiscono il percorso che conduce all'ano ed
ai nuovi sviluppi della radiologia, della chirurgia e
dell'endoscopia.
Convegni e dibattiti sono associati alla mostra.
La mostra e gli eventi correlati sono coordinati dal prof. Gennaro Rispoli, direttore del Museo delle Arti
Sanitarie....
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